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Editoriale
2019, l’anno del 5G
I primi smartphone 5G saranno basati sul chipset Snapdragon 855 di Qualcomm e sul modulo X50, gli unici attualmente disponibili sul mercato per questa applicazione.
Negli ultimi anni abbiamo seguito costantemente l’evoluzione di questo settore, inizialmente dando conto delle ricerche – prevalentemente in ambito accademico – per definire le bande di frequenza da utilizzare e le tecnologie più idonee. Successivamente ci siamo occupati anche delle riunioni degli enti preposti alla stesura degli standard, in particolare del 3GPP (Third Generation Partnership Project) che nel giugno del 2018, dopo anni di confronti, valutazioni e test, con la Release 15 ha messo il primo punto fermo nella normativa, dando di fatto il via a Produttori, Gestori e agli Enti Governativi che dovevano assegnare le frequenze.
Ricordiamo che la tecnologia 5G deve garantire una capacità di picco di 20 Gbps in downstream e 10 Gbps in upstream contro l’attuale velocità massima di 1 Gbps. Nella realtà, ciò significa che ciascuna cella dovrà garantire in qualsiasi condizione di funzionamento almeno 100 Mbps in downstream e 50 Mbps in upstream. Allo stesso modo la latenza non dovrà essere superiore a 4 ms (addirittura 1 ms nelle connessioni URLLC, ultra-reliable low latency communications). Infine, la connettività 5G dovrà rimanere fruibile fino alla velocità di 500 km/h.
A questo punto, per un reale dispiegamento delle nuove tecnologie, mancano all’appello due cose: le infrastrutture di rete e i terminali. Per quanto riguarda l’infrastruttura, Nokia, Ericsson e Huawei – i principali player del settore – dispongono da tempo delle apparecchiature necessarie (specie nella gamma di frequenza Sub-6 GHz) che sono state già testate sul campo. Ė solo questione di tempi tecnici (e di ordini da parte dei Gestori).
Per quanto riguarda, invece, i terminali, la novità è arrivata poche settimane fa: la disponibilità da parte di Qualcomm del chip set Snapdragon 855, specifico per terminali 5G (in abbinamento al modem X50). Un prodotto decisamente all’avanguardia anche per le altre caratteristiche. Sicuramente sarà questo il prodotto che troveremo nei primi cellulari 5G, dal momento che non è prevista a breve alcuna novità da parte di Intel e Apple. Qualcomm ha anche presentato il chip set 9205 per IoT con prestazioni e costi irragiungibili, destinato a diventare de facto lo standard per qualsiasi modulo IoT nonché un agguerrito avversario per Sigfox e LoRaWAN.
Prepariamoci dunque, sicuramente il 2019 sarà l’anno del 5G!
Arsenio Spadoni
Sommario
Generatore di segnali DDS |
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Basato sulla tecnica DDS, genera segnali analogici di frequenza compresa fra 35 MHz a 4 GHz. Prima puntata. |
Controlliamo Alphabot2 con le Gesture |
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Utilizziamo la scheda di riconoscimento dei movimenti della mano The Tactigon per comandare i movimenti del popolare robot a due ruote Alphabot2. |
La Fuzzy Net impara |
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Scopriamo le possibilità di addestramento della rete neurale basata sulla libreria NNFuzzy. |
Programmiamo Arduino con Visual Studio 2017 |
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Conosciamo l’ambiente di programmazione che facilita l’interazione tra software e dispositivi elettronici. |
Iono PI RTC |
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Un “accessorio” in grado di rendere Raspberry Pi adatto ad essere utilizzato in ambienti “professionali”, a integrazione di sistemi di automazione e PLC. |
Conoscere e usare le Core Indipendent Peripherals |
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Proseguiamo lo studio delle CIP integrate nei microcontrollori Microchip, scoprendo come utilizzare l’ADC e i moduli CMP ed FVR. Terza puntata. |
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