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La curiosità e l’interesse di radioamatori e appassionati di storia delle telecomunicazioni suscitate dal primo Quaderno di Telegrafia – la Telegrafia Aerea
La curiosità e l’interesse di radioamatori e appassionati di storia delle telecomunicazioni suscitate dal primo Quaderno di Telegrafia – la Telegrafia Aerea. Postazioni e linee nell’Italia dell’800 – hanno indotto l’Autore a procedere nelle ricerca sull’origine e sullo sviluppo della comunicazione elettrica a distanza nell’ Italia preunitaria. Dopo una parte iniziale in cui si passano in rassegna scoperte ed elaborati tecnici, egli si sofferma sulla prodigiosa e intrigante telegrafia di Morse che tuttora incuriosisce gli amanti delle telecomunicazioni. Ne racconta la controversa nascita e la rapida espansione. E approfondisce i retroscena che si celano alle spalle del suo geniale codice, il valido alfabeto che non conosce barriere linguistiche. Infine, rileva: l’efficace azione dei primi telegrafi a quadrante in Toscana; l’imponenza e le difficoltà di realizzazione delle linee alpestri in Piemonte, e della congiunzione subacquea Liguria-Sardegna; l’affermazione della macchina Morse e del suo linguaggio introdotta dagli austriaci nel Lombardo-Veneto, ed estesa nei ducati di Modena-Reggio e di Parma-Piacenza; i supposti vantaggi delle trasmissioni magneto-elettriche abbinate all’ampia rete ottica nel Regno delle Due Sicilie, e la successiva posa dei cavi sottomarini interni ed esterni; glia iniziali tracciati che unirono Roma e i Territori Pontifici alla rete telegrafica europea; i nomi delle prime città unitarie dotate di uffici telegrafici. |
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