N. 224 – Aprile 2018

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Editoriale

Da Qualcomm a Intel, un mercato sempre più in fermento
Dopo la pausa dell’anno scorso che ha visto il livello più basso di acquisizioni e fusioni tra le aziende di semiconduttori degli ultimi tempi, nel 2018 questa tendenza sembra riprendere con grande vigore. Non solo.  Se le acquisizioni e le fusioni cui abbiamo assistito sinora sono legate alla conquista di un pezzetto più o meno grande di mercato, all’acquisizione di una particolare tecnologia, o all’ottimizzazione dei costi in un settore che richiede investimenti sempre più ingenti, questa volta a scendere in campo, per altri motivi, sono i big di questo mondo, dominato da poche società che si contendono la leadership mondiale. Operazioni, pur importanti, come la recente acquisizione di Microsemi da parte di Microchip, appaiono poca cosa rispetto al tentativo di Broadcom di conquistare a suon di miliardi di dollari (tanti, circa 117) Qualcomm, il colosso mondiale dei chip per smartphone. Un tentativo di acquisizione che va avanti, tra offerte e controfferte, da alcuni mesi e che adesso ha visto la discesa in campo della società leader nel settore dei processori per PC e server, ovvero di Intel. Secondo il Wall Street Journal, infatti, la società di Santa Clara starebbe valutando l’acquisto della stessa Broadcom. L’impressione è che Intel tema la possibile fusione tra Broadcom e Qualcomm, da cui nascerebbe un temibile rivale. Su questa transazione, tra l’altro, sta indagando il governo americano attraverso il Committee on Foreign Investment in quanto Broadcom ha sede a Singapore. Ovviamente Intel spera che le mire espansionistiche di Broadcom falliscano ma, in caso contrario, potrebbe farsi avanti lanciando un’Opa sulla stessa Broadcom. Un’operazione particolarmente onerosa, dal momento che Broadcom ha una capitalizzazione di borsa di 104,2 miliardi di dollari e Qualcomm di 93,3, qualcosa di ben più importante rispetto alle precedenti acquisizioni di Mobileye (15,3 miliardi) e di Altera (16,7). Ma questa volta è in ballo molto di più di una tecnologia, e quando si tratta di poter essere leader indiscussi in un mercato strategico come quello dei semiconduttori la cui crescita sembra inarrestabile, cifre dell’ordine di qualche centinaio di miliardi appaiono ben poca cosa.

Arsenio Spadoni

Sommario

  • Il lampone diventa B+
    Nasce la versione B+ della fortunata Raspberry Pi, portando interessanti upgrade come l’ethernet potenziata e compatibile PoE, il WiFi con supporto a 5 GHz e 200 MHz di clock in più per il processore.
  • Rodhe & Schwarz completa l’offerta di oscilloscopi di fascia Entry-level
    Rohde & Schwarz entra nel mercato degli oscilloscopi entry-level (fino a 5.000 euro circa) con una gamma completa di prodotti all’avanguardia.
  • Fishino incontra Squirrel
    Conosciamo un linguaggio di programmazione che ottimizza la scrittura di codice per le nostre board Fishino e che risiede on-board. Prima puntata.
  • Controllo luci tramite gesture
    Una nuova applicazione della scheda The Tactigon, stavolta abbinata a Raspberry Pi per realizzare un controllo luci avvenieristico.
  • Generatore sweep e di funzioni DDS
    Genera segnali campione mediante la tecnica a sintesi digitale diretta ed effettuata lo sweep in frequenza, grazie a uno specifico circuito integrato programmabile. Prima puntata.
  • Serratura NFC/RFID con LCD
    Basato su Arduino e una speciale breakout board, comanda un relé quando l’apposito dispositivo rileva e riconosce un tag RFiD precedentemente abbinato; idoneo anche alla lettura di card contactless NFC.
  • Alphabot sale a quota 2
    Ultimo nato in casa Waveshare, aggiunge alle qualità del suo predecessore interessanti funzionalità.
  • Il mondo GitHub
    Conosciamo tutti gli aspetti del servizio di web hosting più famoso, prendendo dimestichezza con un esempio applicativo.
  • Gestione dei carichi con Energy Meter
    Consente di staccare selettivamente un massimo di 7 utilizzatori al superamento della potenza massima impostata, scegliendo la priorità per fare in modo da poter sconnettere prima quelli meno importanti.
  • Server con Raspberry Pi
    Realizziamo un server per varie applicazioni web-connected, utilizzando la versione 3 della popolare board di prototipazione basata su Linux.
  • MIT App Inventor
    Iniziamo a scoprire MIT App Inventor, un tool di sviluppo per applicazioni Android creato dal MIT e basato sul linguaggio di programmazione grafico Scratch. In questa prima puntata cercheremo di prendere confidenza con l’ambiente di sviluppo e creeremo la nostra prima, semplice app.
  • EMBEDDEDIOT
    L’evento dedicato all’ecosistema IoT
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