Pioggia Improvvisa? Automatizza la Chiusura delle Tapparelle con un Sistema Domotico Fai-da-Te

Abbinato a un sensore di pioggia, tramite un relรฉ puรฒ comandare la chiusura di una tenda da esterno, ma anche una tapparella motorizzata per evitare che la pioggia bagni gli infissi.

L’arrivo della stagione calda porta con sรฉ, anche e soprattutto a causa dei cambiamenti climatici, fenomeni di precipitazione atmosferica improvvisi e intensi, tanto che se fino a qualche anno fa avevamo piogge distribuite nei mesi, da qualche tempo siamo purtroppo abituati a forti temporali con grandine anche piuttosto pericolosa, per tutto e tutti: in special modo per le tende da sole che si usa estendere sui terrazzi e sulle verande per ripararsi dal sol leone.

Se siamo al lavoro lontano da casa e arriva un forte temporale con vento e grandine, aver lasciato aperta la tenda magari per impedire che il sole surriscaldi una balconata, una porta finestra o un patio, puรฒ costare caro; non potendo avvisare alcuno che corra a chiuderla, lโ€™ideale รจ optare per una tenda motorizzata asservita a un impianto domotico o a un semplice circuito come quello descritto in queste pagine, dove esponiamo un interruttore elettronico a soglia comandato da un sensore di pioggia.

Entriamo subito nel vivo spiegando di cosa si tratta: per rilevare la presenza della pioggia utilizziamo un semplicissimo sensore basato su un circuito stampato a singola faccia riportante piste interdigitate collegate da un lato a una piazzola e dal lato opposto a unโ€™altra, fra le quali sono ricavate delle cave che consentono lo scolo dellโ€™acqua in eccesso. Il sensore (cod. RN01) va disposto orizzontalmente allโ€™esterno, con le piste rivolte verso lโ€™alto, affinchรฉ in caso di pioggia si bagnino.

 

Come funziona l’automatismo per tende da sole

Quando le gocce dโ€™acqua bagnano la superficie ramata e stagnata della basetta, a un certo punto il velo dโ€™acqua le unisce e tanto maggiore รจ la quantitร  dโ€™acqua, nonchรฉ la superficie delle piste che viene toccata dallโ€™acqua, tanto minore diviene la resistenza elettrica fra le piste stesse; quindi tra i contatti di uscita del sensore RN01 in condizioni di sensore asciutto si rileva un circuito aperto (resistenza infinita) mentre man mano che lโ€™acqua pervade la superficie della basetta ramata, si comincia ad apprezzare una resistenza via-via decrescente.

Collegando le due piazzole allโ€™ingresso del circuito che ora vi descriveremo, ossia allโ€™ingresso di un comparatore di tensione alimentato da una resistenza che fa partitore con quella del sensore, รจ possibile ottenere un livello di tensione in presenza di pioggia.

Piรน esattamente, il comparatore permette di commutare il proprio stato dโ€™uscita quando il sensore รจ bagnato e con esso viene pilotato un monostabile la cui uscita controlla un relรฉ, il cui scambio useremo per attivare a tempo il motore di avvolgimento della tapparella o tenda motorizzata; il monostabile รจ stato previsto per fare in modo che la chiusura dello scambio del relรฉ avvenga per un determinato tempo e non a permanenza, a prescindere dallo stato di uscita del comparatore che triggera il monostabile stesso.

Poi, se la pioggia bagna discontinuamente il sensore, ad ogni commutazione del comparatore corrisponderร  un nuovo impulso allโ€™uscita del monostabile, sempre che lโ€™uscita stessa non sia giร  eccitata.

Fig. 1 Il sensore utilizzato per rilevare la pioggia.

 

 

Schema elettrico

Andiamo dunque a vedere come ciรฒ venga realizzato, attraverso lโ€™analisi dello schema elettrico del circuito elettronico interfacciato al sensore di pioggia; come vedete, il tutto si basa su un amplificatore operazionale configurato come comparatore non-invertente, la cui uscita triggera un monostabile realizzato con lโ€™immancabile e versatile 555 in una configurazione un poโ€™ inconsueta, almeno per quel riguarda la rete di trigger.

Partiamo analizzando la parte interfacciata sensore che rileva la pioggia e fornisce al 555 lโ€™impulso di eccitazione: รจ realizzata grazie a una sezione del doppio comparatore LM393, siglato U1a nello schema elettrico, il cui ingresso invertente riceve una tensione di riferimento attraverso il trimmer da 10 kohm siglato R2; lโ€™input non-invertente รจ invece polarizzato attraverso un partitore resistivo formato dalla resistenza R1 e il valore resistivo determinato tra i contatti SENS, a loro volta da collegare alle piazzole del sensore RN01.

A sensore asciutto, lโ€™ingresso รจ praticamente aperto, pertanto il piedino 3 dellโ€™U1a si trova a un potenziale pari a quello di alimentazione presente al pin 8, quindi superiore a quello applicato al piedino 2 (sempre che il cursore di questโ€™ultimo non venga portato allโ€™estremo positivo) e lโ€™uscita del comparatore si trova fissa a livello alto (circa 12 volt); quando piove e la resistenza tra i contatti SENS scende, a un certo punto il potenziale sullโ€™ingresso non-invertente si porta a un valore inferiore a quello sullโ€™invertente ed a quel punto lโ€™uscita dellโ€™U1a commuta dal livello alto a circa zero volt.

La quantitร  dโ€™acqua (che influenza il valore di resistenza visto ai capi del condensatore C2, utilizzato per filtrare eventuali disturbi allโ€™ingresso ed evitare false commutazioni del comparatore) necessaria a far portare a livello basso il piedino 1 dellโ€™LM393, si regola con il trimmer R2 e, piรน esattamente, avvicinando il cursore al positivo di alimentazione il circuito diviene piรน sensibile, mentre portandolo nella direzione di massa occorrerร  una maggior quantitร  di pioggia per far scattare il comparatore.

Andiamo adesso al monostabile, che verrร  triggerato ogni qual volta lโ€™uscita del comparatore U1a subirร  una commutazione dal livello alto a quello basso. Come accennato, il monostabile fa capo allโ€™integrato NE555 siglato U2, collegato nella configurazione canonica eccetto per la rete di trigger, la quale si avvale di due resistenze di pull-up (una prima del condensatore e una dopo) e di un ulteriore resistore di scarica del condensatore C3. Prima di spiegare il funzionamento del monostabile spieghiamo cosa cโ€™รจ allโ€™interno del timer 555 e come funzionano gli stadi correlati.

Qualunque ne sia il produttore, il 555 contiene due comparatori aventi in comune un partitore di tensione multiplo che polarizza per lโ€™operazionale superiore lโ€™ingresso invertente e per quello inferiore, il non-invertente; dei comparatori vengono resi accessibili dallโ€™esterno gli ingressi non-invertente di quello superiore (i termini superiore e inferiore si riferiscono al potenziale di riferimento che ricevono dal partitore multiplo, quindi quello superiore riceve la tensione piรน elevata), corrispondente al piedino 6 (THR, ossia Threshold) e lโ€™invertente di quello superiore, corrispondente al piedino 2 (TRI, ossia Trigger).

Il nodo tra la prima e la seconda (considerate dallโ€™alimentazione positiva) resistenza del partitore multiplo di riferimento dei due comparatori (alimentato, come il resto degli stadi interni al 555, dal piedino 8) viene portato allโ€™esterno tramite il piedino 5 (CV, Control Voltage) e ciรฒ permette di alterare le tensioni di riferimento dei comparatori, cosรฌ da controllare con una tensione esterna la frequenza di lavoro nella configurazione astabile (operando lo shift di frequenza come si fa nei VCO, ossia gli oscillatori controllati in tensione) oppure la durata degli impulsi in quella da timer (monostabile).

Piรน esattamente, nella configurazione astabile, abbassando la tensione sul piedino 5 si accorcia il periodo della commutazione dellโ€™uscita e quindi si incrementa la frequenza generata, viceversa lasciando salire la tensione fino al livello caratteristico (a vuoto, ossia senza alcun circuito collegato al piedino 5) o incrementandola si allunga il periodo e si riduce la frequenza prodotta.

Nella configurazione monostabile, invece, la tensione altera la durata degli impulsi, il che permette, pilotando il trigger con impulsi a frequenza costante, di ottenere un modulatore PWM.

Le uscite dei comparatori pilotano una il RESET (quella del comparatore superiore) e lโ€™altra lโ€™ingresso di SET (comparatore inferiore) di un flip-flop di tipo RS, che รจ un circuito logico la cui uscita diretta (Q) va a livello alto (corrispondente a circa il potenziale del piedino 8) quando il SET รจ a livello alto, ovvero assume lo zero logico se SET รจ posto a circa zero volt; lโ€™uscita presenta un comportamento esattamente opposto quando ad essere stimolato รจ lโ€™ingresso RESET, il quale, posto a livello logico alto, resetta il flip-flop, intendendo con ciรฒ che ne azzera lo stato di Q.

Il flip-flop ha anche unโ€™uscita complementata (/Q), la cui condizione logica รจ sempre lโ€™inverso di quella Q; nel 555 รจ collegata, tramite una resistenza, alla base di un transistor NPN configurato ad open collector il cui emettitore รจ connesso a massa e il collettore al piedino DIS (Discharge, 7).

Il transistor puรฒ commutare una corrente di collettore di 200 mA, utilizzato in modo sink (ad assorbimento di corrente). Lโ€™uscita diretta, Q, รจ invece collegata al piedino OUT (3) dellโ€™integrato attraverso un buffer interno push-pull, capace di erogare un massimo di 200 mA.

Il negativo di alimentazione, vale a dire la massa di riferimento del 555 corrisponde al piedino 1, mentre al 4 รจ connesso il reset a logica invertita del flip-flop: questo piedino permette di resettare forzatamente il circuito dallโ€™esterno applicando un livello logico basso.

Dal momento che nel nostro circuito usiamo il timer 555 per produrre impulsi di durata costante ad ogni attivazione del suo input di trigger, andiamo dunque a vedere come il 555 funziona da monostabile, configurazione, questa, che prevede i piedini 4 e 8 fissi al positivo di alimentazione (in modo da disattivare il reset forzato RST) e il 4 (GND a massa); inoltre i piedini 6 e 7 sono uniti e connessi a massa mediante il condensatore di temporizzazione C4 e al positivo di alimentazione tramite la resistenza di temporizzazione (Rt) composta dalla serie del trimmer R8 e del resistore fisso R9.

ย I due trimmer consentono di regolare sensibilitร  e durata di attivazione.

 

Ogni volta che il piedino 2 viene portato per un istante a livello logico basso, lโ€™uscita (pin 3) del 555 fornisce un impulso di durata pari a:

t = 1,1 x Rt x C4 = 1,1 x (R8+R9) x C4

vale a dire 1,1 volte la costante di tempo (t) di carica del C4.

Il trimmer, come รจ intuibile, consente di variare il tempo di durata dellโ€™impulso ed essendo connesso a reostato semifisso, quando il cursore si avvicina ai piedini 6 e 7 accorcia tale intervallo, mentre se ruotato nella direzione opposta causa lโ€™aumento della durata.

Con il trimmer tutto escluso (cortocircuitato) la durata dellโ€™impulso a livello alto sul piedino 3 vale:

t = 1,1 x 1 kohm x 100 ยตF = 0,11 secondi

Invece inserendo lโ€™intera resistenza del trimmer, la durata arriva a:

t = 1,1 x 101 kohm x 100 ยตF = 11,1 secondi

Per farvi capire cosa accade nel circuito analizziamo, con lโ€™aiuto dello schema interno del 555 proposto nella Fig. 2, il funzionamento del circuito partendo con il condensatore elettrolitico C4 scarico e considerando che, essendo i pin 6 e 7 uniti, lโ€™ingresso non-invertente del comparatore superiore e il collettore del transistor di Discharge sono collegati insieme al + del C4; in tali condizioni, inizialmente lโ€™uscita del comparatore superiore si trova a livello basso e il piedino 2, ammettendo C3 scarico e lโ€™uscita del comparatore U1a a riposo (niente pioggia) รจ a livello alto.

Per effetto di ciรฒ, SET e RESET del flip-flop sono a riposo e il transistor si trova in interdizione, il che lascia che lโ€™elettrolitico venga caricato, finchรฉ la tensione ai suoi capi non supera quella di riferimento del comparatore superiore, allorchรฉ il flip-flop viene resettato e il transistor va in saturazione, scaricando il C4. Ora il 555 rimane in tale condizione di riposo, almeno finchรฉ non riceve un impulso di trigger.

Quando il comparatore LM393 commuta lo stato della propria uscita dal livello alto a quello basso (la condizione viene evidenziata dallโ€™accensione del LED LD1, alimentato attraverso la resistenza R4) a causa del rilevamento di acqua da parte del sensore RN01, lโ€™armatura di sinistra del condensatore C3 viene trascinata a massa e siccome il condensatore รจ inizialmente carico con polaritร  positiva su di essa, si scarica e poi assorbe corrente dalla resistenza di pull-up R5, determinando un abbassamento istantaneo (che tende poi ad annullarsi quando C3 si ricarica con polaritร  positiva verso il piedino di trigger del 555) del potenziale sul piedino 2 dellโ€™U2 e triggerando cosรฌ il monostabile. Infatti il piedino 2 porta lโ€™ingresso invertente ad un potenziale inferiore a quello del riferimento interno, settando cosรฌ il flip-flop, la cui uscita si porta a livello basso e sblocca il transistor, lasciando il pin 7 aperto e consentendo alla corrente in arrivo dalla serie R8-R9 di caricare il condensatore C4.

Intanto e per effetto di ciรฒ, lโ€™uscita del 555 (piedino 3) si porta a livello logico alto. Quando C4 si carica abbastanza da presentare ai piedini 6 e 7 un potenziale che supera quello di riferimento del comparatore superiore, il flip-flop interno al 555 viene nuovamente resettato e lโ€™uscita (pin 3) torna a zero logico; come accennato, questo richiede un tempo pari a 1,1 volte la costante di tempo del C4.

Notate che anche se lโ€™uscita dellโ€™LM393 permane a livello logico basso per un tempo prolungato, a causa della presenza della pioggia, il monostabile basato sul 555, una volta triggerato non attiva nuovamente la propria uscita; affinchรฉ ciรฒ avvenga occorre che il sensore di pioggia torni ad asciugarsi abbastanza da far tornare a livello alto il piedino 1 dellโ€™U1a (in tal caso C3 si scarica e torna a caricarsi con polaritร  positiva verso lo stesso pin 1) e solo allora, in caso di ritorno a zero logico, il 555 potrร  essere nuovamente eccitato, determinando una nuova attivazione del relรฉ.

Andando avanti nellโ€™analisi dello schema elettrico, vediamo che ogniqualvolta lโ€™uscita dellโ€™U2 si trova a livello alto, la base del transistor T1 viene polarizzata fino alla saturazione grazie al partitore resistivo R6-R7, allorchรฉ il collettore dellโ€™NPN si porta a un potenziale di poche centinaia di millivolt e fa fluire corrente attraverso la bobina del relรฉ RL1 e nel LED LD2 (utilizzato come spia dellโ€™attivazione del relรฉ) che รจ polarizzato attraverso la R10.

In tale condizione lo scambio del RL1 si chiude (per un tempo pari a quello di attivazione del 555) tra i contatti C ed NO e puรฒ controllare un circuito elettrico, anche ad alta tensione, come ad esempio quello del pulsante di chiusura della tapparella o tenda motorizzata (allo scopo i contatti possono essere collegati in parallelo ai corrispondenti del pulsante deviatore di comando manuale).

Al solito, in parallelo alla bobina del relรฉ abbiamo collegato un diodo che ha lo scopo di spegnere le extratensioni inverse che la bobina stessa tende a generare quando il transistor la priva della corrente.

Il collettore del transistor รจ stato portato anche sul connettore CN2, dove corrisponde al polo OUT; lo scopo รจ consentire il pilotaggio di ingressi di centraline domotiche o dispositivi di segnalazione locale o remota.

Lโ€™intero circuito va alimentato a tensione continua del valore di 12 V tramite i contatti + e โ€“ PWR; la linea di alimentazione, filtrata dal condensatore C1, รจ stata estesa tramite il connettore CN1, che ha due poli per il positivo e altrettanti per il negativo; CN1 serve ad esempio per alimentare altri tipi di sensore o circuiti ausiliari.

Fig. 2 Schema interno del timer 555.

 

Realizzazione pratica

Iniziate il montaggio dei componenti (tutti a montaggio tradizionale, per la gioia di chi non familiarizza con gli SMD…) con le resistenze, il diodo al silicio D1, i due trimmer e i condensatori non polarizzati, quindi procedendo con gli zoccoli per gli integrati LM393 e 555 (richiedono entrambi zoccoli dip 4+4 contatti (montate gli integrati una volta saldati tutti gli altri componenti).

Passate ai due LED (ricordate che il loro catodo รจ lโ€™elettrodo dal lato smussato del contenitore) e alle tre morsettiere a passo 5 mm che vi serviranno a connettere il sensore (SENS, bipolare) lโ€™alimentazione (PWR bipolare) e lo scambio del relรฉ (C, NO, NC, tripolare). Inserite e saldate poi lโ€™elettrolitico e i pin-strip per realizzare CN1 e CN2.

Per lโ€™orientamento dei componenti polarizzati fate riferimento al disegno di montaggio visibile in queste pagine.

Una volta completato il montaggio e verificatane lโ€™esattezza, con un cavetto bipolare di lunghezza adeguata collegate la piastrina del sensore RN01 alla morsettiera SENS (stando attenti a fare unโ€™ansa da rivolgere verso il basso in modo che se il cavo si bagnasse non porti lโ€™acqua fino al PCB) e poi connettete lโ€™uscita dellโ€™alimentatore (con uscita da 12Vcc, almeno 100 mA di correnteโ€ฆ) alla morsettiera PWR rispettando la polaritร  indicata; fate un primo test portando inizialmente il cursore del trimmer R2 a metร  corsa e lasciando R8 al minimo.

Provate a bagnare il sensore e verificate che il LED LD1 si accenda, altrimenti agite sul cursore dellโ€™R2 fino a vederlo accendersi. In tal caso sentirete anche scattare il relรฉ, che ricadrร  una volta esaurito il tempo impostato con R8. Se tutto va come indicato, il vostro dispositivo รจ pronto per lโ€™installazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarร  pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Menu