Oscilloscopio Hantek DSO2D10: Prestazioni e Funzionalità Avanzate per Professionisti

Abbiamo provato per voi l’oscilloscopio digitale professionale con generatore di funzioni integrato DSO2D10 e ne condividiamo le impressioni.

Già altre volte abbiamo recensito strumenti da laboratorio a marchio Hantek, riscontrando come il rapporto tra prezzo e prestazioni (e qualità) si sia sempre rivelato interessante per qualsiasi tecnico.

Oggi vi presentiamo un DSO a due canali con 100 MHz di banda passante e Generatore di Funzioni integrato da 25 MHz, denominato DSO2D10, che abbiamo voluto “aprire” e provare in laboratorio per fare alcune valutazioni che condividiamo con voi in queste pagine.

La confezione contiene lo strumento, il cavo di alimentazione, un’ottima sonda 1x/10x accessoriata, due cavi BNC-coccodrilli, un cavo USB ed un folder in inglese con alcune indicazioni riguardanti la garanzia ed i contatti (Fig. 1).

Fig. 1 Il contenuto della confezione del DSO2D10.

Aspetto esterno

Dal punto di vista estetico anche questo modello rispecchia lo standard Hantek. In Fig. 2 è possibile vedere l’intero pannello frontale del DSO.

Sulla sinistra c’è l’ampio schermo LCD TFT da 7” con 16 milioni di colori (24 bit true color) e risoluzione di 800 pixel orizzontali e 480 pixel verticali.

 

Fig. 2 Organizzazione del pannello frontale.

 

In basso, sotto il display, l’interruttore di accensione, decisamente migliorato rispetto ai primi modelli di questo marchio, oltre a una porta USB prevista per il collegamento di una pen drive (upgrade del firmware o memorizzazione di dati e/o immagini visualizzate sul display).

Tutta la parte destra dello strumento è rappresentata dal pannello comandi, costituito da manopole e pulsanti, organizzati in sezioni:
• tasto MENU On/Off (F0, attiva/disattiva la visualizzazione dei menu laterali sul display);
• tasti Menu (F1÷F6, per le singole opzioni del menu selezionato);
• manopola Multifunzione V0 (selezione dei valori dei menu);
• tasti Menu funzioni (salva/carica, misure, acquisizione, display, cursori, utility);
• tasti funzione (default setup, help, salva su USB, decode);
• controlli del verticale;
• controlli dell’orizzontale;
• menu trigger;
• generatore di funzioni;
• segnale di test 1 kHz 5V per la calibrazione delle sonde;
• ingresso Trigger e uscita generatore funzioni;
• ingressi CH1 e CH2.

Il pannello posteriore presenta la presa per l’alimentazione a 230 Vac e una presa USB per il collegamento ad un PC.

Prepariamoci a usarlo

Prima di iniziare ad usare lo strumento è indispensabile effettuare alcune operazioni: l’Aggiornamento del firmware, l’autocalibrazione dello strumento e la calibrazione delle sonde.

Ricordiamo che i manuali originali d’uso e di programmazione, entrambi in lingua inglese, sono scaricabili dal link del produttore.

Il software per la programmazione è scaricabile mediante il link.

Per la verifica della versione software/firmware bisogna premere il tasto Menu funzione “utility”, quindi il tasto F5 (System Info), si aprirà un riquadro al centro del display come quello proposto nella Fig. 3.

 

Fig. 3 Versione software e firmware.

 

Nella riga relativa al software si vedrà il numero di versione (nel nostro caso 1.0.2.0.0) e la data (220517.00) mentre l’ultima riga riporta la versione firmware (3204).

Occorre segnare questi valori, in particolare la data. Per l’aggiornamento del firmware bisogna aprire il browser web del computer e andare all’indirizzo di Hantek, quindi, nella pagina web che si apre, cliccare sulla voce DSO2000 Firmware: istantaneamente verrà scaricato sul PC un file siglato “dso3kb_aaaammgg.zip”, in cui aaaammgg rappresenta la data del firmware; se questa data coincide con quella visualizzata sul display non bisogna effettuare l’aggiornamento, ma se è più recente è opportuno caricare il file in una Pen Drive, da inserire successivamente nella porta localizzata sotto il display del DSO.

Durante le nostre prove, utilizzando numerosi modelli di Pen Drive, abbiamo riscontrato in un paio di modelli dei malfunzionamenti; contattato il produttore ci è stato chiarito che la Pen Drive deve essere formattata con formato FAT 32 ed effettivamente dopo la formattazione una delle due ha funzionato regolarmente, quindi possiamo ritenere che il problema dell’unica che ha continuato a non funzionare fosse insito in essa, anche se sul PC veniva riconosciuta normalmente.

Ad ogni modo, una volta introdotta la chiavetta USB nello strumento, bisogna entrare nel menu UTILITY e premere F3 (Firmware Upgrade) quindi F5 per iniziare l’aggiornamento (o F2 se si vuole annullare l’operazione).

In questa fase e fino a quando l’operazione non sarà completata NON BISOGNA ASSOLUTAMENTE SPEGNERE LO STRUMENTO! Ad aggiornamento completato il DSO adotterà automaticamente il nuovo firmware senza bisogno di riavviarlo.

Autocalibrazione del DSO

Per questa operazione bisogna disconnettere tutti i cavi e sonde dalle porte BNC, entrare nel menu UTILITY e premere F4 (Self Calibration) e F5 per confermare (o F4 se si vuole annullare l’operazione).

Anche in questo caso NON bisogna spegnere lo strumento prima che l’operazione sia completata, sono 38 step che saranno eseguiti in circa 15 minuti, al termine dei quali un messaggio inviterà a premere un qualsiasi tasto per tornare alle normali operazioni.

Consigliamo di effettuare questa operazione anche se non è stato necessario aggiornare il firmware; inoltre è bene ripeterla ogni 5-6 mesi.

Calibrazione delle sonde

Per questa terza e ultima operazione bisogna inserire la prima sonda nel canale CH1, impostare nel menu verticale i VOLTS/DIV su 1 V, accoppiamento AC, Sonda 10x, impostare la manopola SEC/DIV (orizzontale) su 200 µs, il menu trigger su CH1; la sonda deve avere lo swicth su x10, lo spinotto deve essere innestato nella presa BNC CH1, mentre il puntale della sonda va sul gancio di sinistra e il coccodrillo sul gancio di destra della sezione Test.
Il segnale sarà costituito da circa tre onde quadre stabili quasi a pieno schermo, in caso contrario non sono state eseguite tutte le precedenti istruzioni sulle impostazioni. In base a come si vedono i punti di transizione tra la linea verticale e quella orizzontale del segnale, la sonda sarà definita sovracompensata, compensata o sottocompensata.
Agendo con il piccolo giravite in dotazione occorrerà, se necessario, agire sul compensatore localizzato nello spinotto lato BNC della sonda, fino ad ottenere un segnale compensato perfettamente simmetrico.
A questo punto si può ripetere l’intera operazione togliendo la sonda dal BNC CH1, inserendola nel BNC CH2 e configurando questo canale come visto in precedenza per l’altro.  In questo modo la stessa sonda potrà essere usata indifferentemente su ognuno dei due canali.
Naturalmente per poterli usare entrambi in contemporanea, occorre dotarsi di una seconda sonda, e stabilire a quale canale associarla, ripetendo l’operazione di compensazione.
Ogni sonda va quindi contrassegnata per collegarla sempre al canale sul quale è stata compensata; a tale scopo nella sua confezione ci sono degli anellini colorati, bisogna agganciare quello giallo sulla sonda del CH1 e quello verde sulla sonda del CH2, in modo che corrispondano ai colori assegnati alle due porte BNC.
Una volta fatto ciò, il DSO è pronto per essere usato correttamente; per farvi un’idea di cosa potete misurare, prima di entrare nel vivo delle prove vi suggeriamo di dare uno sguardo alle sue caratteristiche tecniche, riportate nell’apposito riquadro.

I test

Disponendo del Generatore di funzioni integrato non abbiamo necessità di ricorrere a fonti di segnale esterne per testare il nostro DSO.
Quindi iniziamo proprio decidendo quale tipo di segnale generare. Senza collegare alcuna sonda, premendo il tasto WAVE GEN si accende il Generatore integrato e si accede al menu specifico, interamente gestibile tramite i tasti funzione F1÷F6, vediamoli nello specifico:
• F1: WAVE, menu che mette a disposizione numerose forme d’onda: Sine (Sinusoidale), Square (Quadra), Ramp (Triangolare), Exp (Esponenziale), Noise (Rumore), DC (piatta), e quattro forme d’onda arbitrarie programmabili dall’utente, mediante il software Wave Editor, scaricabile dal link http://hantek.com/uploadpic/hantek/files/20210916/HantekDSO2000_Ver1.0.3.zip; selezioniamo Square.
• F2: FREQUENCY, una volta selezionata questa voce, si apre un sottomenu con 4 voci, tra le quali si naviga continuando a premere F2:
– Frequency: regolazione della frequenza del segnale, la manopola V0 permette di modificare le prime due cifre della scala visualizzata;
– Frequency fine: la manopola V0 permette di modificare la cifra meno significativa della scala visualizzata;
– Period: regolazione del periodo del segnale, la manopola V0 permette di modificare le prime due cifre della scala visualizzata;
– Period fine: la manopola V0 permette di modificare la cifra meno significativa della scala visualizzata.
Da notare che passando da frequenza a periodo, o viceversa, il valore impostato viene automaticamente convertito in quello corrispondente; per esempio se la frequenza è 1 kHz, passando al periodo, esso diventa di 1.000 ms.
Impostiamo una frequenza di 1 kHz.
• F3: AMPLITUDE, una volta selezionata questa voce, si apre un sottomenu con 4 voci, tra le quali si naviga continuando a premere F3:
– Amplitude: regolazione dell’ampiezza del segnale, la manopola V0 permette di modificare la prima cifra della scala visualizzata;
– Amplitude fine: la manopola V0 permette di modificare la cifra meno significativa della scala visualizzata;
– High Level: regolazione della ampiezza della fase HIGH del segnale, la manopola V0 permette di modificare la prima cifra della scala visualizzata;
– High Level fine: la manopola V0 permette di modificare la cifra meno significativa della scala visualizzata;
Impostiamo un’ampiezza di 5 V.
• F4: OFFSET(DC)/Low Level, una volta selezionata questa voce, si apre un sottomenu con 4 voci, tra le quali si naviga continuando a premere F4:
– Offset: regolazione della componente continua del segnale, la manopola V0 permette di modificare la prima cifra della scala visualizzata;
– Offset fine: la manopola V0 permette di modificare la cifra meno significativa della scala visualizzata;
– Low Level: regolazione della ampiezza della fase LOW del segnale, la manopola V0 permette di modificare la prima cifra della scala visualizzata;
– Low Level fine: la manopola V0 permette di modificare la cifra meno significativa della scala visualizzata;
Da notare che la voce F4 assume di partenza il valore Offset o Low Level, in base all’impostazione del tasto F3, se è Amplitude appare Offset, se è High Level appare Low Level.
Impostiamo un offset di 0 V (dovrebbe essere sufficiente la pressione della manopola V0).
• F6F1: DUTY/SYMMETRY, è attivo solo se la forma d’onda selezionata è Square (Duty) o Ramp (Symmetry) e serve appunto per modificare queste due componenti del segnale; impostiamo 30(%);
• F6F2: IMPEDANCE, è l’impedenza sul BNC d’uscita, può variare tra 50 Ω e High-Z; impostiamo High-Z;
• F6F3: MODULATION, questa funzione serve per modulare il segnale impostato; una volta selezionata questa voce, si apre un nuovo menu con 5 voci, oltre al comando Return, presente nella seconda sezione, associate ai tasti F1 ÷ F5: Modulation (ON/OFF), Type (AM/FM), Wave (Sine, Square, Ramp), Mod Freq (1 Hz ÷ 50 kHz), Depth (1 ÷ 120).
Nota bene: in alcuni casi di impostazione dei valori la manopola V0 può assumere un funzionamento particolare:  premendola, la presenza di due freccette verticali indica che ruotandola si può modificare il valore visualizzato, mentre la presenza di due freccette orizzontali indica che ruotandola ci si può spostare tra le cifre del valore impostato, decidendo quale modificare. Un esempio, proprio su quest’ultima funzione MODULATION, chiarirà la modalità d’uso.
Premendo F4 si attiva la voce Mod freq, appare il valore attuale (per esempio 100) con due freccette verticali sul lato sinistro, ruotando la manopola V0 è possibile variare questo valore, ma se esso dovesse essere molto distante da quello attuale, per esempio 20, occorrerebbe ruotare la manopola moltissime volte.
In questo caso basta premere V0, sulla sinistra appaiono due freccette orizzontali con due piccoli indicatori azzurri sopra e sotto la prima cifra a sinistra; se ora si ruota V0 i riferimenti ciclano fra le tre cifre; quando si trovano sulla seconda, premere di nuovo V0 e poi ruotarlo fino a leggere il valore 20. Non useremo la modulazione per il nostro test, quindi è sufficiente lasciare Modulation OFF.
Chiudiamo la sezione relativa al Generatore di funzioni con l’opzione “Burst”, attivabile mediante il relativo tasto posto sul pannello del DSO, sotto quello di attivazione del Generatore.
Questa funzione aggiuntiva permette di generare treni di onde; premendo il tasto si apre un menu con 3 voci:
• F1 TYPE: l’opzione Infinite in pratica genera il segnale impostato all’infinito, senza alcuna variazione rispetto alla modalità senza burst; l’opzione N Cycle invece permette di limitare il numero di cicli del treno.
• F2 COUNT: permette di impostare il numero di cicli per l’opzione N Cycle, mentre è ininfluente con l’opzione Infinite.
• F3 TRIGGER: serve per dare l’avvio ad un singolo treno nel momento desiderato, è ininfluente con l’opzione Infinite.Non useremo il burst per il nostro test, quindi sarà sufficiente evitare di premere il relativo tasto.
A questo punto possiamo inviare il segnale in uscita dal BNC del Generatore all’ingresso CH1 del DSO.
La cosa migliore sarebbe un cavo BNC maschio – BNC maschio, per il collegamento diretto tra i due connettori; in mancanza, con quelli in dotazione, basta collegare il cavo BNC-coccodrilli all’uscita del Generatore e la sonda (impostata x1) al CH1, agganciando poi la pinzetta rossa con il puntale della sonda, mentre quella nera può restare libera, essendo la massa delle due prese BNC collegata internamente.
Se il CH1 non è ancora attivo (traccia gialla non visibile sul display) basta premere il tasto CH1 MENU e si accende con un colore arancione, contestualmente apparirà la relativa traccia (di colore giallo) e potrebbe essere visualizzata già la forma d’onda impostata (Fig. 4).

Fig. 4 Impostazioni del Generatore di Funzioni e segnale sul DSO.

Se il segnale non dovesse corrispondere a quello della figura occorre procedere in questo modo:
• Premere il tasto CH1 e poi F4, quindi ruotare V0 fino a leggere “X1”;
• Ruotare la manopola VOLTS/DIV in modo da leggere “2V” nel box giallo alla base del display;
• Ruotare la manopola SEC/DIV fino a leggere “500 us” accanto alla lettera H nella parte superiore del display.In Fig. 5 proponiamo le impostazioni del CH1.

Fig. 5 Impostazioni del CH1 per il test.

 

Se il test non va a buon fine, occorrerà controllare e ripetere tutti i passaggi, se invece avete ottenuto la stessa immagine della nostra figura, significa che è tutto a posto.

Utilizzo dei comandi

Descriviamo ora tutte le sezioni del pannello del nostro DSO, illustrando i vari menu associati ai pulsanti.

Impostazioni verticale

Come abbiamo appena visto la manopola VOLTS/DIV serve per settare il valore della scala dell’ampiezza, in base a quella del segnale da visualizzare. La manopola POSITION invece serve per regolare la posizione verticale del segnale sul display, se invece di ruotarla la si preme, la traccia va esattamente al centro dell’escursione verticale, sulla posizione 0 V.

Premendo il tasto CH1 o CH2 MENU si accede al menu delle opzioni:
• F1: COUPLING, accoppiamento AC/DC della sonda, con opzione GND per chiuderla a massa;
• F2: BW 20M, attivazione della limitazione della larghezza di banda a 20 MHz, per filtrare il rumore ed altre componenti di alta frequenza non necessarie;
• F3: DIV, serve per l’impostazione della regolazione della manopola VOLTS/DIV, Coarse serve per le regolazioni intere 1-2-5, mentre Fine permette regolazioni sulle cifre meno significative;
• F4: PROBE, imposta l’attenuazione della sonda in uso, selezionabile tra 1X, 10X, 100X e 1000X;
• F5: INVERT, se si imposta su ON capovolge il segnale misurato di 180°.

Nella sezione verticale c’è anche il pulsante MATH, che attiva le operazioni matematiche tra le tracce dei due canali analogici: + (addizione), – (sottrazione), * (moltiplicazione), / (divisione) e FFT (trasformata di Fourier veloce).

Per le misure si può ricorrere all’uso dei cursori.

Impostazioni orizzontale

La manopola SEC/DIV serve per impostare la base dei tempi del DSO, in funzione della frequenza del segnale da visualizzare.

Premendo la manopola SEC/DIV si attiva la Dual-Window Mode, che permette di zoomare la traccia attuale, ruotando poi la stessa manopola si regola il valore dello zoom (Fig. 6).

 

Fig. 6 Modalità Dual-Window.

 

Per uscire da questa modalità basta premere nuovamente la manopola SEC/DIV.

La manopola POSITION invece serve per regolare la posizione orizzontale del segnale sul display. Attenzione a questo piccolo particolare: se invece di ruotarla la si preme, la traccia va esattamente al centro dell’escursione orizzontale, sulla posizione 0 sec.

Nella modalità Dual-Window, questa manopola permette di spostarsi all’interno dello zoom.

Premendo il tasto HORIZ MENU si accede all’unica opzione disponibile, che serve per settare la modalità di analisi orizzontale tra YT (standard), XY (analisi differenze di fase tra CH1 e CH2) e ROLL (scorrimento continuo da destra a sinistra con base dei tempi massima di 100 ms/div).

Trigger

Mediante la manopola Level è possibile sincronizzare la scansione orizzontale rispetto al segnale, al fine di ottenere la massima stabilità possibile sul display. Il tasto FORCE TRIGGER va utilizzato per completare un’acquisizione indipendentemente da un segnale di trigger adeguato.

Questo tasto diventa inutile se l’acquisizione è già stata interrotta o effettuata. Con il tasto TRIGGER MENU si accede al menu specifico:
• F1: TYPE, tipologia di Trigger: Edge, Pulse, Video, Slope sono le principali, ma ce ne sono altre.
• F2: SOURCE, sorgente del Trigger, normalmente si setta il canale in uso o quello col segnale principale tra i due CH1 o CH2; altre possibilità sono l’applicazione di segnali di sincronismo esterno (external) all’apposito BNC, oppure la sincronizzazione rispetto alla frequenza di rete elettrica di 50 Hz (Line).
• F3: SLOPE, fronte del segnale sul quale deve agire il trigger: Rising (salita), Falling (discesa) o Either (entrambi).
• F4: MODE, modalità di azione del Trigger, la Normal è la migliore per la maggior parte delle applicazioni di trigger a larghezza di impulso; l’alternativa è la modalità Auto.
• F5: 50%, setta il Trigger esattamente a metà dell’escursione verticale del segnale;
• F6F1: HOLDOFF, serve per stabilizzare forme d’onda complesse, agendo sul tempo di ritardo tra un evento di Trigger ed il successivo.

Sezione menu funzioni

Vediamo ora la serie di sei funzioni raggruppate nella specifica sezione sul pannello.

MEASURE

Questa funzione permette di effettuare molteplici misurazioni sul segnale in acquisizione. Con la pressione del relativo tasto si apre un menu con 8 opzioni.
• F1: SOURCE, selezionare il canale che sta visualizzando il segnale da misurare.
• F2: TYPE, apre una maschera con l’elenco delle possibili misure, per selezionarle usare la manopola V0, ruotandola per il posizionamento sulla voce e premendola per la selezione/deselezione. Un riquadro di help alla base del display spiega la funzione della misura scelta. Man mano che si selezionano delle voci, esse appaiono istantaneamente alla base del display, mostrando i valori rilevati. Premere F0 al termine della selezione, le opzioni attivate resteranno visualizzate.
• F3: DVM, apre un sottomenu che permette di attivare un Multimetro digitale/analogico ed un frequenzimetro nella sezione in alto a destra del display; i tasti F1-F2 attivano il Multimetro per i corrispondenti canali (a patto che siano attivi), mentre i tasti F2-F4 permettono di selezionare il tipo di misura che ogni multimetro deve effettuare, tra DC RMS, AC RMS e DC; al termine delle impostazioni premere F5 per tornare al menu principale. Questa eccellente opzione permette di avere costantemente sott’occhio due valori fondamentali della misura in corso.
• F4: STATISTIC, se impostata su ON effettua una serie di calcoli statistici sulle misure attivate con l’opzione TYPE: Cur (misura corrente standard), Avg (media), Max (picco massimo), Min (picco minimo), RMSe (deviazione radice quadrata media), Count (conteggio dei cicli).

In Fig. 7 sono visibili le misure attivate con i calcoli statistici.

Fig. 7 Misure attivate e dati statistici

 

• F5: CLEAR ALL, deseleziona e cancella tutte le misure attive.
• F6F1: All Measure, attiva tutte le misure disponibili, relativamente al segnale applicato al canale selezionato in Source, assumendo lo stesso colore della traccia (Fig. 8).

Fig. 8Tutte le misure disponibili nel DSO.

 

• F6F2: Settings, serve per impostare la sorgente per le misure di delay, quando sono attive.
• F6F3: Gate, apre il menu di Gate, attivandolo con F1 è possibile impostare i parametri per rilevare le misure all’interno dello spazio racchiuso tra i cursori attivi.

ACQUIRE

Questa funzione permette di ottimizzare l’acquisizione del segnale.
• F1: ACQ TYPE, tipo di acquisizione: Real Time (tempo reale con la tecnica digitale) o Equ-Time (ricostruzione dell’immagine mediante una tecnica equivalente di campionamento).
• F2: ACQ MODE, modalità di acquisizione:
– Normal: il DSO campiona il segnale a intervalli equidistanti per stabilire la forma d’onda; questa modalità garantisce una buona accuratezza dei segnali, ma non rileva le variazioni rapide che possono verificarsi tra due campioni nel segnale analogico, ciò può comportare l’aliasing e la perdita di impulsi stretti.
– Average: (media) il DSO acquisisce diversi cicli del segnale, ne calcola la media e visualizza la forma d’onda risultante. È possibile utilizzare questa modalità per ridurre il rumore casuale. Attivando questa opzione, con il tasto F3 si può scegliere il numero di medie da applicare (da 4 a 128).
– Peak: rileva i valori massimo e minimo del segnale di ingresso e li utilizza per visualizzare la forma d’onda. In questo modo il DSO può acquisire e visualizzare quegli impulsi stretti che altrimenti sarebbero stati persi in modalità Normale. Tuttavia il rumore sembrerà più alto.
– HR: questa modalità utilizza una sorta di tecnica di ultra-campionamento per calcolare la media dei punti vicini della forma d’onda del campione, e ridurre il rumore casuale sul segnale di ingresso, generando una forma d’onda molto più uniforme sullo schermo. Viene generalmente utilizzato quando la frequenza di campionamento del convertitore digitale è superiore alla velocità di archiviazione della memoria di acquisizione.
• F3: AVERAGE COUNT, numero di medie da applicare alla modalità Average, se attiva: 4, 8, 16, 32, 64, 128.
• F4: MEM DEPTH, profondità della memoria dedicata all’acquisizione (4-40-400 Kpoints e 4-8 Mpoints).

DISPLAY

Questa sezione agisce sulle impostazioni del display e su alcuni parametri di visualizzazione del segnale.
• F1: TYPE, visualizzazione segnale Points o Vectors. Nel primo caso i fronti verticali vengono visualizzati sotto forma di punti, nel secondo invece sono linee continue.
• F2: INTENSITY, intensità luminosa delle tracce.
• F3: GRID, modalità di visualizzazione della griglia del display: a punti, disattiva, a linee.
• F4: GRATICULE, intensità luminosa della griglia.
• F5:BRIGHTNESS, intensità luminosa del display.
• F6F1: PERSIST, tempo di persistenza della traccia sul display: OFF, infinito, 1-5-10-30 secondi.

CURSOR

Questa sezione gestisce la misurazione dei segnali mediante attivazione di cursori regolabili, sia sul verticale che sull’orizzontale.
• F1: MODE, attiva due linee tratteggiate (cursori) per misurare il tempo (X, due linee verticali), l’ampiezza (Y, due linee orizzontali) o l’intera traccia (X-Y, due linee verticali e due orizzontali). Esistono due opzioni :
– Manu: le linee visualizzate sono regolabili manualmente mediante la manopola V0 (pressione per la selezione, rotazione per lo spostamento), sono attivi i tasti F3 (attivazione cursori Y), F4 (attivazione cursori X), F5 (attivazione cursori X e Y) e F6F1 (disattivazione dei singoli cursori, in base alle tipologie attive).
– Track: si attiva un cursore orizzontale intersecato con un cursore verticale per formare un cursore a croce. Il cursore a croce si posiziona automaticamente sulla forma d’onda e la sua posizione si può regolare selezionando AX o BX mediante il tasto F4, oppure si possono attivare due cursori a croce selezionando AXBX. Sul display vengono visualizzate tutte le coordinate dei cursori, il t (BX – AX), il modulo del suo inverso (|1/dX|) cioè la frequenza, ed il V (BY – AY). Mediante i tasti F2-F3 è possibile associare un canale ad ogni cursore.
• F2: SOURCE, seleziona il CH da misurare.

UTILITY

Abbiamo già visto all’inizio alcune voci del menu UTILITY, per la preparazione iniziale dello strumento, vediamo ora tutte le funzioni:
• F1: LANGUAGE, selezione della lingua dei menu, c’è anche l’Italiano, ma consigliamo di lasciare la versione Inglese, in quanto alcuni termini sono tradotti in modo improbabile.
• F2: SOUND, attivazione o disattivazione del beep alla pressione dei tasti.
• F3: UPDATE, serve per l’aggiornamento del software/firmware mediante apposito file da inserire in una pen drive USB.
• F4: PASS/FAIL, attiva un menu per l’analisi della regolarità del segnale.
• F5: SYSTEM INFO, tutti i dati relativi alle versioni hardware e software dello strumento.
• F6F1: CALIBRATE, autocalibrazione dello strumento.
• F6: EXIT, uscita dal menu utility.

SAVE/RECALL

Da questo menu è possibile salvare una serie di file, per poterli successivamente richiamare.
Nota bene: se si usa una pen drive USB è consigliabile che non contenga file di altro genere, oppure è preferibile creare una cartella specifica da selezionare in fase di salvataggio.
• F1: SAVE, serve per salvare un file, apre un menu con le seguenti voci:
1. F1 Type, seleziona il tipo di file da salvare: Setup (impostazioni attuali del DSO), Wave (parametri della traccia visualizzata in formato binario), Ref (traccia e dati in formato REF, canali RefA o RefB), CSV (parametri in formato .csv della traccia visualizzata), Picture (screenshot in formato .bmp dell’immagine visualizzata).
2. F2 Save To, selezione della memoria di destinazione: internal o external (pen drive USB).
3. F3 n. File, numero del file da salvare nella memoria interna (1 ÷ 9) ma dipende dalla selezione di F1, se è selezionata la memoria esterna questo campo non è visibile.
4. F4 Save, premere questo tasto per aprire le opzioni di file manager e salvare in base alla selezione corrente (Fig. 9).

 

Fig. 9 Memorizzazione di un segnale nella Pen Drive.

 

• F2: RECALL, serve per richiamare un file salvato in precedenza, apre un menu con le seguenti voci:
1. F1 Type, seleziona il tipo di file da richiamare in memoria (elenco identico a quello descritto per Save).
2. F2 Recall From, selezione della memoria di origine: internal o external (pen drive USB).
3. F3 n. File, numero del file da richiamare dalla memoria interna (1 ÷ 9) ma dipende dalla selezione di F1, se è selezionata la memoria esterna questo campo non è visibile.
4. F4 Recall, premere questo tasto per richiamare il file interno oppure per aprire la finestra con la root della pen drive USB, in base alla selezione corrente. In questo secondo caso il file va ricercato e selezionato mediante la manopola V0.

• COMPARAZIONE, vediamo ora come sfruttare questa sezione per confrontare un file memorizzato in precedenza con una traccia letta in tempo reale dallo strumento.
Bisogna seguire questa procedura:
1. Inserire una pen drive nella presa USB anteriore del DSO, dopo aver creato su di essa una cartella (per esempio “DSO”);
2. Visualizzare un segnale sul DSO (per esempio quello che abbiamo usato come test);
3. Premere il tasto SAVE/RECALL sul pannello del DSO;
4. Premere F1 e selezionare Ref, F2-CH1, F3-external;
5. Premere F5, selezionare ed entrare nella cartella DSO usando la manopola V0;
6. Premere F4, il file .ref sarà memorizzato sulla pen drive;
7. Applicare a CH1 un segnale diverso da quello precedente (per esempio una sinusoide con frequenza di 2 kHz e ampiezza di 3 V);
8. Premere nuovamente il tasto SAVE/RECALL;
9. Premere F2 e selezionare Ref, F2-RefA, F3-external;
10. Premere F5, selezionare ed entrare nella cartella DSO usando la manopola V0;
11. Selezionare il file .ref e premere la manopola V0.
12. Il risultato sarà quello visibile nella Fig. 10, la traccia gialla è quella del segnale attualmente applicato al CH1, mentre quella grigia sullo sfondo è quella memorizzata in precedenza nel file .ref, con le caratteristiche mostrate sul display in alto a sinistra;
13. Premere SAVE/RECALL, quindi F2 (Recall) ed infine F6F1 (Close) per cancellare dalla schermata il segnale memorizzato.

 

Fig. 10 Comparazione tra un segnale memorizzato ed uno in tempo reale.

 

TASTI FUNZIONE

• DEFAULT SETUP: quando si preme questo pulsante, il DSO sarà ripristinato alle impostazioni di default (Tabella 1) ed entrambe le tracce CH1 e CH2 saranno visibili. L’operazione è annullabile premendo F1 finché è visibile sul display il riquadro Cancel.

Tabella 1 Parametri di default del DSO.

 

• HELP: premendo questo pulsante si attiva l’help integrato nel software del DSO; da questo momento, premendo un qualsiasi tasto, sul display apparirà una schermata con il testo associato al tasto premuto. Per disabilitare questa funzione è sufficiente premere nuovamente il tasto HELP.
• SAVE TO USB: memorizza su una pen drive USB lo screnshoot della schermata attuale del display; se la pen drive non è inserita sul display appare un messaggio di avviso.
• DECODE: questa funzione attiva il menu DECODE PROTOCOL, rimandiamo al manuale originale per approfondimenti.

TASTI OPERAZIONI

• AUTOSET: in alcuni casi è problematico settare manualmente il DSO per mostrare correttamente un segnale sul display; questa funzione serve per trovare automaticamente la migliore combinazione possibile in funzione del segnale che si sta rilevando.

• SINGLE SEQ: è molto utile per agganciare segnali sporadici, premendolo blocca l’immagine appena trova un segnale valido.
• RUN/STOP: serve per bloccare il campionamento del segnale e mostrare l’ultima immagine acquisita; premendolo nuovamente riparte l’acquisizione.

Conclusioni

Questo DSO e Generatore di funzioni della Hantek è posizionabile nella gamma della strumentazione semi-professionale di fascia alta con una elevata dotazione di funzioni.

Chiaramente chi acquista uno strumento deve spendere la cifra corretta in base alle proprie esigenze. Uno strumento di questo tipo va benissimo per il banco di un riparatore, un hobbista di buon livello, ma anche come secondo strumento per un progettista professionale.

Pro: due strumenti in uno, leggero, silenzioso, maneggevole, ampio schermo, comandi intuitivi, un buon manuale con esempi spiegazioni tecniche, programmazione di forme d’onda mediante software PC e cavo USB in dotazione.

Contro: gestione del generatore migliorabile con l’aggiunta di poche funzioni; dotazione di una sola sonda pur disponendo di due canali, ma comunque c’è il cavo adattatore BNC-coccodrilli.

 

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