Sanificatore UVC per oggetti

80,00 IVA inclusa

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Sanificatore automatico con barra LED UVC, particolarmente indicato in tutte le situazioni dove si rende necessario igienizzare, sanificare e comunque disinfettare oggetti potenzialmente depositari di particelle infettive (virus, batteri, ecc.) come mascherine chirurgiche, utensili, occhiali, chiavi, ecc.

SKU: 7300-UVCSAN Categoria: Tags: , ,
Sanificatore automatico con barra LED UVC, particolarmente indicato in tutte le situazioni dove si rende necessario igienizzare, sanificare e comunque disinfettare oggetti potenzialmente depositari di particelle infettive (virus, batteri, ecc.) come mascherine chirurgiche, utensili, occhiali, chiavi, ecc. 
È costituito da un contenitore in plexiglass con un coperchio incernierato all’interno del quale si trova una strip a LED UV-C con quattro LED SMD UV-C tipo 3535 da 5 mW ciascuno con lunghezza d’onda della radiazione emessa nella banda dei 265 e i 278 nm, gamma ideale per sterilizzare e sanificare superfici e oggetti.
Una protezione elettronica spegne immediatamente la strip LED se il coperchio viene aperto durante il funzionamento. E’ previsto inoltre un timer che avvia la procedura di sanificazione per il tempo impostato appena il contenitore viene chiuso.

Il set contiene tutte le parti in plexiglass (tagliate a LASER) e le parti stampate in 3D, l’elettronica e l’alimentatore per realizzare questo SANIFICATORE UVC.
Il sanificatore è stato anche presentato sulla rivista Elettronica In n.247 Settembre 2020

La strip a LED viene alimentata attraverso la chiusura del coperchio, in corrispondenza della battuta del quale è posizionato un interruttore reed utilizzato per alimentare un temporizzatore programmabile a display e utilizzato per pilotare fisicamente la strip in base al tempo impostato.
L’AZIONE DEGLI ULTRAVIOLETTI
Gli UV-C sono da tempo conosciuti per la loro azione disinfettante da agenti patogeni (non a caso è stato recentemente pubblicato uno studio congiunto dell’Università Degli Studi di Milano, dell’Istituto di Astrofisica e dell’Istituto dei tumori sulla correlazione tra l’esposizione solare -quindi agli UV- e la diffusione del contagio da COVID-19) e vengono diffusamente utilizzati da oltre 40 anni nella disinfezione di acqua potabile, acque reflue, aria, prodotti farmaceutici, ferri chirurgici (e strumenti odontoiatrici) e superfici da una vasta gamma di agenti patogeni umani.
Tutti i batteri e i virus testati (molte centinaia nel corso degli anni, compresi virus recenti) rispondono alla disinfezione mediante UV-C (in vero, anche UV-B) intendendo con ciò che vengono abbattuti dall’esposizione a tali radiazioni. Alcuni organismi si sono dimostrati più sensibili alla disinfezione UV-C rispetto ad altri, ma tutti i test finora eseguiti rispondono alle dosi appropriate.

Secondo l’International Ultraviolet Association (https://iuva.org), lo spettro ultravioletto corrispondente alla capacità di sterilizzazione è di circa 200-300nm e quindi molto ristretto; per l’esattezza la gamma battericida si estende fra 280 nm e 300 nm. Teoricamente la lunghezza d’onda di 265
nm è considerata quella ottimale perché ad essa corrisponde il picco della curva di assorbimento del DNA/RNA: la maggior parte dei picchi per virus e batteri è sui 265 nm. Questo spiega perché è possibile utilizzare una singola lunghezza d’onda per eliminare tutti i batteri, sebbene ciascuna famiglia presenti diverse lunghezze d’onda di assorbimento ottimali. Generalmente, l’intensità della potenza, la lunghezza d’onda e la durata dell’irradiazione vengono utilizzate per determinare l’effetto battericida. Ad esempio, nell’acqua possono esserci più batteri con diverso assorbimento ottimale lunghezze d’onda. Per ogni data lunghezza d’onda di UV germicida, è necessario calcolare la potenza e il tempo di irradiazione per raggiungere il livello di disinfezione desiderato.

Schema di Cablaggio
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