Generatore di Forme d’Onda con Frequenza Variabile: Guida all’Utilizzo del NE555

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Basato su un comune NE555, permette di generare forme dโ€™onda con duty-cycle variabile e frequenza selezionabile a piacimento entro quattro gamme, fra 1 Hz e 200 kHz.

Spesso sul proprio banco da provetto tecnico elettronico finisce qualche circuito che richiede segnali campione per essere provato, tarato o collaudato; segnali che possono essere di varia forma dโ€™onda a seconda delle esigenze del circuito, quindi tipicamente sinusoidali per i dispositivi audio e rettangolari o quadri per i circuiti digitali.

La soluzione per avere tutti questi segnali ed altri ancora (come quelli triangolari) esiste e si chiama Generatore di forme dโ€™onda, perรฒ non sempre il suo costo รจ motivato dalle necessitร  di un hobbista che deve provare circuiti con segnali campione solo occasionalmente.

Per queste evenienze puรฒ andare bene qualcosa di piรน semplice, come ad esempio il generatore di onda rettangolare/quadra proposto in questo post, che con pochi euro di materiale permette di avere sul proprio banco di lavoro uno strumento molto versatile.

Si tratta in pratica di un semplice generatore di segnale ad onda quadra capace di spaziare tra 1 Hz e 200 kHz, basato sul popolare integrato timer 555; il circuito dispone di due trimmer che consentono di regolare duty-cycle e frequenza, di un LED che lampeggia in base alla frequenza di uscita (naturalmente visibile fin quando non si supera la persistenza dellโ€™occhio umano) e di un connettore maschio 4×2 pin per selezionare, tramite ponticelli, la gamma di frequenza del segnale generato.

Schema elettrico del Generatore di onda quadra

Andiamo dunque a dare uno sguardo alla composizione del circuito analizzandone lo schema elettrico, che pubblichiamo in queste pagine: il cuore del generatore รจ un classico 555 (U1) configurato come multivibratore astabile a frequenza variabile, che genera quindi un segnale di uscita la cui frequenza รจ determinata dalla formula:

f = 1,44 /C (R1+2xR2)

dove C รจ il condensatore (Fig. 1) inserito tra i piedini 2,6 e massa, R1 la resistenza interposta fra lโ€™alimentazione positiva (piedino 8) ed il pin 7, mentre R2 รจ la resistenza inserita tra il pin 7 e i piedini 2,6.

Fig. 1 I jumper per le gamme di frequenza: in foto รจ inserito il condensatore C1 (1Hzรท10 kHz).

 

Va da sรฉ che essendo R1 rappresentata dal trimmer VR1, R2 costituita dal VR2 e C da uno a scelta fra i condensatori C1, C3, C4, C6, si puรฒ variare frequenza ed anche il duty-cycle.

In particolare i quattro condensatori, invece di uno solo, ci permettono di scomporre lโ€™intero campo di frequenza generabile dal 555 in modo da poter meglio regolare il valore attraverso un comune trimmer.

A cosa servono trimmer e condensatori si capisce studiando come funziona il 555: questo integrato contiene due comparatori aventi in comune un partitore di tensione a scala di resistenze che polarizza lโ€™ingresso invertente dellโ€™operazionale superiore (quello che si trova piรน vicino allโ€™alimentazione positiva) e il non-invertente di quello inferiore (piรน vicino alla massa); dei comparatori vengono resi accessibili dallโ€™esterno gli ingressi non-invertente di quello superiore (i termini superiore e inferiore si riferiscono al potenziale di riferimento che ricevono dal partitore multiplo, quindi quello superiore riceve la tensione piรน elevata), corrispondente al piedino 6 (THR, ossia Threshold) e lโ€™invertente di quello superiore, corrispondente al piedino 2 (TRG, ossia Trigger).

Il nodo tra la prima e la seconda (considerate dallโ€™alimentazione positiva) resistenza del partitore multiplo di riferimento dei due comparatori (alimentato, come il resto degli stadi interni al 555, dal piedino 8) viene portato allโ€™esterno tramite il piedino 5 (CTRL, Control Voltage) e ciรฒ permette di alterare le tensioni di riferimento dei comparatori, cosรฌ da controllare con una tensione esterna la frequenza di lavoro nella configurazione astabile (operando lo shift di frequenza come si fa nei VCO, ossia gli oscillatori controllati in tensione).

Piรน esattamente, nella configurazione astabile, abbassando la tensione sul piedino 5 si accorcia il periodo della commutazione dellโ€™uscita e quindi si incrementa la frequenza generata, viceversa lasciando salire la tensione fino al livello caratteristico (a vuoto, ossia senza alcun circuito collegato al piedino 5) o incrementandola si allunga il periodo e si riduce la frequenza prodotta.

Nel nostro caso non utilizziamo la funzione Control Voltage e filtriamo con il condensatore C2 la tensione al pin 5, assicurando una migliore stabilitร  delle tensioni di riferimento degli operazionali e la tutela da eventuali disturbi che potrebbero introdursi nei comparatori.

Le uscite dei comparatori entrano una nel RESET (quella del comparatore superiore) e lโ€™altra nel SET (comparatore inferiore) di un flip-flop di tipo RS; questโ€™ultimo รจ un circuito logico dotato di due uscite (una รจ il complemento dellโ€™altra) ed altrettanti ingressi. Nel flip-flop di questo tipo, lโ€™uscita diretta (Q) va a livello alto (corrispondente a circa il potenziale del piedino 8) quando il SET รจ a livello alto, ovvero assume lo zero logico se SET รจ posto a circa zero volt; lโ€™uscita presenta un comportamento esattamente opposto quando ad essere stimolato รจ lโ€™ingresso RESET, il quale, posto a livello logico alto, resetta il flip-flop, intendendo con ciรฒ che ne azzera lo stato di Q.

Quanto allโ€™uscita complementata (/Q), la sua condizione logica รจ sempre lโ€™inverso di quella Q; nel 555 รจ collegata, tramite una resistenza, alla base di un transistor NPN configurato ad open collector il cui emettitore รจ connesso a massa e il collettore al piedino DIS (Discharge, 7). Il transistor puรฒ commutare una corrente di collettore di 200 mA, utilizzato in modo sink (ad assorbimento di corrente).

Lโ€™uscita diretta, Q, รจ invece collegata al piedino OUT (3) dellโ€™integrato attraverso un buffer interno push-pull, capace di erogare un massimo di 200 mA.

Il negativo di alimentazione, vale a dire la massa di riferimento del 555 corrisponde al piedino 1, mentre al 4 รจ connesso il reset a logica invertita del flip-flop: questo piedino permette di resettare forzatamente il circuito dallโ€™esterno applicando un livello logico basso.

La massima frequenza di funzionamento del 555 configurato come stabile รจ compresa fra 200 e 500 kHz in base alla versione dellโ€™integrato utilizzata, allโ€™anno di produzione e al costruttore. Diciamo che i recenti 555 riescono tutti ad arrivare ai 500 kHz.

Ciรฒ detto, vediamo che nel circuito il 555 รจ configurato come astabile, con il trimmer VR1 posto tra i piedini 4, 8 e 7, il trimmer VR2 connesso tra 7 e 2,6 e un condensatore a scelta fra C1, C3, C4, C6 (selezionabile chiudendo uno dei jumper J1รทJ4 per volta) collegato fra i piedini 2-6 e massa

Ciascuno dei trimmer รจ collegato nella configurzione a reostato semifisso, ovvero si comporta da resistenza variabile che aumenta (fino a raggiungere il valore nominale del componente) man mano che il cursore si avvicina allโ€™estremo unito con esso e diminuisce, fino ad annullarsi, portando il cursore verso lโ€™estremo libero.

Per farvi capire come funziona il circuito analizziamo il funzionamento del circuito partendo dalla condizione di condensatore C scarico: trascurando le vicende di C2, che si carica quasi subito e quindi non disturba la tensione di riferimento applicata dal partitore multiplo ai comparatori interni al 555, la condizione iniziale del circuito vede i piedini 2 e 6 a circa zero volt e quindi lโ€™uscita del comparatore inferiore a livello alto; ciรฒ determina il livello logico alto sullโ€™ingresso SET del flip-flop e lo stesso sullโ€™uscita Q (la /Q si porta a zero logico lasciando interdetto il transistor collegato al DISCHARGE e quindi il condensatore libero di caricarsi).

A questo punto C inizia a caricarsi attraverso la corrente che fluisce nella serie R1, R2, R3 (ed anche nel diodo D1 che per il momento trascuriamo; il pin 7 non assorbe alcunchรฉ), finchรฉ supera la tensione di soglia del comparatore inferiore, che รจ pari a 1/3 di quella applicata al piedino 8; ora lโ€™uscita del suddetto comparatore si porta a zero logico e libera il SET del flip-flop, la cui uscita rimane comunque a livello alto fin quando la tensione ai capi su C, continuando a crescere, non si porta a un valore superiore ai 2/3 della tensione di alimentazione del 555, ovvero alla soglia di commutazione del comparatore superiore.

Quando ciรฒ accade, lโ€™uscita del comparatore superiore si porta a livello logico alto e resetta il flip-flop, la cui uscita diretta passa a zero logico mentre la /Q si porta a livello alto, mandando in saturazione il transistor interno collegato al piedino 7, il quale attraverso VR2 scarica C.

La situazione rimane questa fin quando la tensione su C non scende al disotto della soglia di commutazione del comparatore inferiore, allorchรฉ lโ€™uscita di questโ€™ultimo torna a livello logico alto e setta il flip-flop, che riporta Q a 1 logico e /Q a zero. In questa condizione il condensatore riprende a caricarsi perchรฉ il piedino 7 torna aperto.

La carica del condensatore avviene nuovamente fino ad un valore pari a 2/3 della tensione applicata tra i piedini 1 e 8 del 555, quindi il ciclo ricomincia.

Per effetto di ciรฒ abbiamo lโ€™uscita OUT dellโ€™integrato che si mantiene a livello alto nel periodo che serve alla serie di condensatori affinchรฉ la tensione ai loro capi passi da 1/3 a 2/3 della tensione di alimentazione (se il 555 viene alimentato a 12V, il passaggio รจ fra 4 e 8 volt, corrispondenti rispettivamente a 1/3 e 2/3 della tensione fra i pin 8 e 1) e a livello basso (zero volt circa) nel tempo che trascorre da quando i condensatori, in fase di scarica, vedono calare la tensione ai loro capi da 2/3 della tensione di alimentazione ad 1/3.

I tempi di carica e scarica del condensatore di volta in volta inserito nel circuito di temporizzazione dipendono dai valori assunti da VR1 e VR2 e sono tanto piรน simili quanto piรน la somma dei valori assunti dai due trimmer รจ vicina al valore del solo VR2. Variando il rapporto fra queste due resistenze, ovvero spostando il cursore del trimmer VR2, รจ possibile variare entro certi limiti il duty-cycle dellโ€™onda rettangolare fornita dal piedino 3. In tema di duty-cycle, la durata dellโ€™impulso dโ€™uscita a livello alto si determina come:

th = 0,693 (VR1+VR2) C

dove C รจ il solito condensatore inserito tra i piedini 2,6 e massa.
Invece la pausa dura un tempo pari a:

tl = 0,693 x VR2 x C

e coincide con la scarica del condensatore, che avviene attraverso il solo trimmer VR2.
La durata del periodo T รจ pari a th + tl e il duty-cycle vale:

dc = th/T

Se il cursore dellโ€™VR2 รจ spostato tutto verso VR1, essendo il trimmer montato a reostato il suo valore รจ zero e quindi praticamente il duty-cycle รจ del 100% (in realtร  un minimo di pausa tra due impulsi cโ€™รจ sempre); se รจ tutto spostato dalla parte opposta il duty-cycle cresce.

Concludiamo con le gamme di frequenza e rispettive selezioni effettuate con i ponticelli J1, J2, J3, J4: ogni condensatore consente di ottenere una variazione di frequenza entro una porzione della banda complessiva.

Va peraltro ricordato che, in virtรน delle formule appena viste, la frequenza generata dal 555 dipende da entrambi i trimmer e quindi dalle posizioni assunte dai rispettivi cursori.

Nella Tabella 1 proponiamo le gamme di frequenza corrispondenti a ciascun condensatore inserito, considerando per la massima i trimmer VR1 e VR2 completamente inseriti e per la massima frequenza generata i due completamente cortocircuitati, fermo restando che il duty-cycle varierร  nella rispettiva banda dalla massima alla minima frequenza (sarร  chiaramente piรน basso in corrispondenza della massima frequenza dal circuito e piรน alto alla minima frequenza generata).
In pratica con i trimmer tutti inseriti le frequenze generate dal 555 sono le seguenti:
โ€ข per C1 = 1 kHz;
โ€ข per C3 = 10 kHz;
โ€ข per C4 = 1 Hz;
โ€ข per C5 = 50 Hz.

Si tratta di valori corrispondenti ad avere tutti i trimmer in cortocircuito, ossia le minime.

[caption id="attachment_82084" align="aligncenter" width="1065"] Tabella 1 Gamme di frequenza e relativi condensatori.[/caption]

 

Piano di montaggio

Elenco componenti

R1: 1,5 kohm
VR1, VR2: 10 kohm Trimmer MV
C1, C2: 100 nF (104)
C3: 1 nF (102)
C4, C5: 100 ยตF 50VL
C6: 1 ยตF 50VL
LD1: LED rosso 5mm
U1: NE555
J1, J2, J3, J4: connettore maschio 4x2 pin
J5: connettore maschio 3 pin

Varie:
- Zoccolo 4+4
- Circuito stampato S1541 dimensione 40,6 x 36,4 x 1,6 mm

Realizzazione pratica del generatore di onda quadra

Iniziate il montaggio dei componenti (tutti a montaggio tradizionale) con le resistenze e i condensatori, quindi procedete con i trimmer e lโ€™integrato 555, che potete montare su uno zoccolo dip 4+4 contatti (in tal caso inserirete lโ€™integrato una volta saldati tutti gli altri componenti).

Passate al LED (ricordate che il catodo di questโ€™ultimo รจ lโ€™elettrodo dal lato smussato del contenitore) e ai pin-strip con cui realizzare i jumper per lโ€™inserzione dei condensatori che determineranno le gamme di frequenza.

Per lโ€™orientamento dei componenti polarizzati fate riferimento al disegno di montaggio visibile nella pagina qui accanto.

Notate che per praticitร , i trimmer possono anche essere sostituiti da potenziometri da pannello (sempre collegati a reostato, ossia con un estremo in comune con il cursore) ciascuno in modo da consentirvi di inserire il circuito in un contenitore e manovrare agevolmente i comandi di frequenza e duty-cycle dallโ€™esterno; in questโ€™ottica, al posto dei jumper potreste utilizzare un commutatore rotativo da pannello a 1 via per 4 posizioni, collegandone il cursore ai piedini 2,6 del 555 e gli estremi uno a ciascun condensatore fra C1, C3, C4 e C6.

A questo punto, anche il LED potrร  essere collegato mediante fili portandolo sul pannello frontale del contenitore, sebbene di fatto serva piรน per il test del circuito una volta messo in funzione, che per lโ€™impiego quotidiano, dato che il suo lampeggio sarebbe visibile solamente fino a pochi Hz di frequenza del segnale, poi il diodo apparirebbe costantemente illuminato.

Per lโ€™alimentazione basta un qualsiasi alimentatore da rete con uscita stabilizzata, ad esempio a 9Vcc; la corrente dellโ€™alimentatore dovrร  essere almeno un centinaio di milliampere.

Ricordate, nellโ€™utilizzo, che la tensione dellโ€™onda rettangola fornita allโ€™uscita sarร  di poco inferiore a quella di alimentazione del circuito, pertanto se vi sembrerร  eccessiva potrete limitarla con un partitore resistivo connesso tra il piedino 3 del 555 e massa, ovvero abbassando la tensione di alimentazione (รจ consentito scendere fino al limite minimo di 5Vcc).

Altra soluzione per limitare lโ€™ampiezza dellโ€™onda quadra รจ porre una resistenza in serie al piedino 3 dellโ€™integrato e un diodo Zener (con il catodo a massa) tra il capo libero della resistenza e massa, ovvero un diodo al silicio polarizzato direttamente; nel primo caso otterrete unโ€™ampiezza pari al valore nominale della tensione di Zener, mentre nel secondo 0,7V (oppure 1,4V se ponete due diodi in serie o 2,1V con tre diodi in serie).

Il valore della resistenza si determinerร  con la formula:

V = cdt / I

dove cdt รจ la differenza tra lโ€™ampiezza dellโ€™onda quadra e la tensione che vogliamo allโ€™uscita, mentre I la corrente nel diodo.

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