Sistemi Antitaccheggio: panoramica sulle tecnologie di protezione per negozi e supermercati

Nei negozi e supermercati, proteggono la merce dai furti e in alcuni casi consentono di classificare i prodotti in uscita per aggiornare automaticamente il magazzino. Si basano su diverse tecnologie che qui vi spiegheremo.

Li vediamo entrando e uscendo da gran parte di negozi e supermercati, riconoscendoli dalle caratteristiche antenne a pannello situate sui lati del varco: sono i sistemi di rilevamento della merce utilizzati per evitare i furti ed anche per classificare i prodotti o, per meglio dire, gli antitaccheggio (anti-theft).

Questi sistemi, anche noti come barriere antitaccheggio, funzionano tutti basandosi sulla reazione di un tag, unโ€™etichetta o una piastra antitaccheggio applicata alla merce da proteggere, ad un campo elettromagnetico eccitatore prodotto da una bobina irradiante chiamata antenna trasmittente; perรฒ non sono tutti uguali, nel senso che funzionano secondo vari princรฌpi fisici, il che rende ciascuna tipologia adatta a proteggere piรน certe merci di altre, in base alla loro costituzione.

In questo articolo facciamo una panoramica sui sistemi utilizzati, distinguendoli per modo di funzionamento.

Tecnologia RFiD

Si tratta della stessa soluzione che rende possibile anche il funzionamento dei recenti e ormai diffusi sistemi di identificazione e pagamento elettronico contactless, anche noti come NFC.

I sistemi RFiD funzionano come dei veri e propri transponder e sono tipicamente passivi, nel senso che il dispositivo di identificazione (tag) portatile agisce solo se viene eccitato dal sistema fisso eccitatore e non possiede alcuna fonte di alimentazione autonoma.

Il funzionamento รจ questo: il sistema di rilevamento ha un circuito eccitatore che genera un campo elettromagnetico, tipicamente a bassa frequenza (125 kHz, ma esistono sistemi operanti a frequenze maggiori, come ad esempio 13,56 MHz) irradiandolo mediante una bobina che copre tipicamente qualche decina di centimetri.

Quando un tag entra nel campo elettromagnetico, nella bobina che ha al proprio interno si induce una tensione alternata che viene raddrizzata da un diodo e carica un condensatore, tra le armature del quale rimane abbastanza energia da far funzionare la logica del tag; questโ€™ultima si basa su un encoder che, una volta alimentato, genera un codice identificativo (di solito univoco) che pilota la base di un transistor, il quale ad ogni livello logico alto va in conduzione e โ€œcaricaโ€ elettricamente la bobina, causando nella bobina del circuito eccitatore una reazione dโ€™indotto, per effetto della quale ogni conduzione aumenta lโ€™assorbimento di corrente.

Tramite un resistore di sense, in questo modo il circuito eccitatore rileva gli impulsi e ricostruisce il codice generato dallโ€™encoder, riuscendo cosรฌ a identificare il tag. Il diodo permette, nei periodi in cui il transistor carica la bobina, di non scaricare il condensatore del tag, permettendo che lโ€™energia in esso accumulata faccia funzionare lโ€™encoder per il tempo necessario a completare lโ€™identificazione.

Un sistema del genere (schematizzato in Fig. 1) รจ di tipo monoantenna, nel senso che la bobina รจ unica ed รจ solo irradiante (รจ assimilata ad unโ€™antenna).

รˆ possibile ricorrere a una variante che utilizza due bobine e il cui funzionamento รจ assimilabile a quello di un trasformatore in aria: la bobina irradiante รจ il primario e a una certa distanza si colloca una seconda bobina โ€œriceventeโ€ che costituisce il secondario; quando la prima irradia il proprio campo elettromagnetico variabile, la seconda ne viene investita e presenta ai propri capi una tensione, che alimenta un resistore di sense (carico).

A vuoto, tutto il flusso magnetico (o quasi) raggiunge lโ€™antenna (bobina) ricevente, mentre inserendo un tag RFiD, i periodi di carico causati dagli impulsi del codice determinano una perdita di flusso, che viene sottratta al secondario, causando un calo della corrente nel resistore di carico. Questo calo viene rilevato e interpretato come impulso dati.

La tecnologia RFiD consente di identificare il singolo tag e quindi, oltre che per rilevare se un oggetto esce in maniera illecita permette, integrando lโ€™antitaccheggio nel software gestionale del negozio, di scaricare automaticamente la merce dal magazzino contabile.

La disattivazione del tag, per evitare che facciano partire lโ€™allarme quando la merce passa, si puรฒ effettuare al banco in due modi: rimuovendoli, ad esempio se sono applicati allโ€™interno di una placca antitaccheggio, o cancellando loro uno o piรน bit mediante un lettore/scrittore RFiD; in questโ€™ultimo caso, tuttavia, i tag dovranno essere attivi, ossia di quelli in cui oltre a leggere i dati si puรฒ anche scriverli.

Il sistema RFiD รจ il piรน complesso e quando serve la sola protezione antitaccheggio รจ, per cosรฌ dire, sprecato; soluzioni piรน economiche sono la RF e la AM. La Fig. 2 mostra alcuni esempi di tag.

 

Fig. 1 Schematizzazione dellโ€™RFiD.

 

 

Fig. 2 Tipi di tag RFid.

Tecnologia AM

Anche nota come Acusto-Magnetica (da qui lโ€™acronimo AM), sfrutta come principio fisico la magnetostrizione e si basa su tag semplicissimi composti da due lamine di lega metallica ad alta permeabilitร , separate e racchiuse da un involucro in plastica; la ripartizione degli elementi della lega รจ tale da conferire unโ€™elevata deformazione a seguito dellโ€™immersione delle lamine in un campo elettromagnetico.

La magnetostrizione รจ, infatti, un fenomeno fisico che consiste nella variazione delle dimensioni di elementi ferromagnetici quando vengono investiti dalle linee di forza prodotte da un campo magnetico; le lamine del tag per sistemi AM sono realizzate in modo da enfatizzare la deformazione in una direzione, tale da ottenere unโ€™ampia vibrazione sotto lโ€™effetto del campo elettromagnetico.

Una delle lamine รจ magnetizzata in modo permanente con un campo elettromagnetico costante, in modo da acquisire una discreta magnetizzazione residua che servirร  a far vibrare le lamine del tag sotto lโ€™effetto del campo eccitatore.

Questโ€™ultimo viene prodotto da un circuito di comando, che pilota una bobina dโ€™antenna posta su un lato del varco (Fig. 3); le linee di forza raggiungono la bobina dโ€™antenna ricevente situata sul lato opposto e determinano in essa una tensione indotta che viene analizzata da un discriminatore.

Il segnale che comanda lโ€™antenna trasmittente รจ unโ€™onda quadra a 58 kHz modulata on/off (OOK) a una frequenza di 60รท90 Hz, cosicchรฉ il campo elettromagnetico eccitatore consta di treni di impulsi (burst) a 58 kHz intervallati da pause periodiche.

 

Fig. 3 Schematizzazione dellโ€™AM.

 

Introducendo un tag nel campo elettromagnetico, in corrispondenza dei burst a 58 kHz le lamine cominciano a vibrare ritmicamente alla stessa frequenza, arrivando a risuonare perchรฉ il tag รจ costruito con dimensioni e coefficiente di deformazione ottimizzati per quella frequenza; in virtรน del debole campo elettromagnetico in gioco, gli elementi (ferro-nichel-cobalto-silicio-boro) costituenti la lega ferromagnetica delle lamine vengono dosati in fabbrica per fornire al risuonatore siffatto un elevato fattore di merito (Q) compreso tra circa 100 e 600.

Questo permette di ottenere una vibrazione fortemente accentuata in corrispondenza della frequenza di risonanza e un disturbo facilmente rilevabile nel circuito collegato allโ€™antenna ricevente. Infatti quando le lamine risuonano, causano unโ€™alterazione del campo elettromagnetico eccitatore, che si traducono in un segnale di ampiezza piรน elevata e a una frequenza specifica ai capi dellโ€™antenna ricevente, che puรฒ essere facilmente isolato da un circuito discriminatore, lโ€™uscita del quale genera lโ€™allarme.

Nel sistema AM, il tag funziona se รจ magnetizzata una lamina; per disattivare il tag alla cassa e non far suonare lโ€™antitaccheggio, mediante un campo magnetico molto piรน intenso di quello ordinario, generato da un disattivatore, si toglie la magnetizzazione residua alla lamina magnetizzata, cosicchรฉ la magnetostrizione non puรฒ causare la risonanza e quindi il segnale di disturbo rilevato dal ricevitore. La Fig. 4 mostra alcuni esempi di tag per sistemi AM.

I pregi del sistema AM sono il basso costo dei tag e la facilitร  con cui avviene il loro rilevamento anche in passaggi molto estesi (qualche metro); inoltre รจ possibile personalizzare i sistemi in modo da avere tag risonanti a varie frequenze entro la banda ammessa dallo standard e regolando la frequenza del campo eccitatore e quella di accordo del ricevitore, cosรฌ da far scattare lโ€™allarme solo con i tag di un certo esercizio commerciale e non con altri che il cliente potrebbe aver dimenticato in tasca.

Fig. 4 Tag per sistemi AM.

 

Altro pregio della AM รจ che รจ abbastanza insensibile alla presenza di metallo nella merce da proteggere o di creme e paste, ovvero liquidi elettricamente conduttivi; questo perchรฉ lโ€™assorbimento dovuto a tali elementi รจ costante, mentre il ricevitore discrimina le variazioni di ampiezza innescate dalla risonanza delle lamine. Altro pregio รจ che le antenne del sistema AM possono essere integrate nel pavimento senza pregiudicare lโ€™affidabilitร  del rilevamento.

Tecnologia RF

Nata prima della AM, รจ una soluzione economica e affidabile anche in varchi piuttosto larghi; per contro, funziona a frequenza molto piรน alta: tipicamente 8,2 MHz. Il circuito di controllo funziona sia da trasmettitore che da ricevitore delle onde radio, avvalendosi di due bobine che si comportano come il primario e il secondario di un trasformatore elettrico; questo vale per i sistemi a doppia antenna, perchรฉ esiste la possibilitร  di funzionare anche con una sola bobina.

Nella versione a doppia antenna, le bobine sono poste alle estremitร  del varco antitaccheggio, devono essere a vista, ovvero non coperte da materiali metallici o elettricamente conduttivi.

Il campo elettromagnetico eccitatore viene emesso dalla bobina di un lato, che รจ il primario e viene ricevuto da quella del lato opposto, che agisce da secondario.

Il tag รจ tipicamente unโ€™etichetta autoadesiva (ne vedete un esempio in Fig. 5) contenente una spirale (bobina) di metallo sottilissimo e una capacitร  elettrica formata dalle due estremitร  della spirale stessa opportunamente distanziate in modo da realizzare un dielettrico; lโ€™insieme forma un circuito risonante alla frequenza del campo eccitatore.

Se non viene introdotto alcun tag tra le due bobine, il sistema รจ in condizioni di riposo.

Fig. 5 Timer per sistemi RF.

 

Quando la barriera antitaccheggio viene attraversata da un tag, nella bobina si induce una tensione alla stessa frequenza del campo eccitatore, che genera una corrente elettrica che fluisce nel condensatore. Siccome la frequenza di risonanza del bipolo LC del tag รจ 8,2 MHz, il tag stesso va in cortocircuito perchรฉ in risonanza la corrente รจ limitata dalla sola componente resistiva, che รจ bassissima (se il bipolo fosse ideale, annullandosi la reattanza capacitiva e quella induttiva la corrente sarebbe la massima indotta dal flusso magnetico), quindi nel circuito magnetico tra le due antenne si innesca una reazione che causa la sottrazione di parte dellโ€™energia trasmessa.

Ne risulta che la bobina ricevente del varco riceve una minore potenza elettrica e la corrente rilevabile in essa subisce un abbassamento, facilmente rilevabile come segnale dโ€™allarme.

Il tag puรฒ essere disattivato dallโ€™esercente mediante un apposito apparecchio (disattivatore) che induce un impulso di campo elettromagnetico molto piรน intenso di quello eccitatore della barriera antitaccheggio, causando lโ€™immediata saturazione del condensatore (accumulo tra le armature della massima quantitร  di carica) che si carica allโ€™istante; in questo modo il circuito risonante, finchรฉ la capacitร  non si scarica, non risuona anche se immerso nel campo eccitatore.

In teoria lโ€™energia immagazzinata nella capacitร  non si esaurisce perchรฉ palleggia con lโ€™induttanza, ma trattandosi di componenti reali, in breve tempo viene dissipata dalle componenti resistive parassite del tag.

Lโ€™affidabilitร  del rilevamento รจ pregiudicata dalla presenza di metallo nella merce da proteggere o di creme e paste, ovvero liquidi elettricamente conduttivi; questo perchรฉ il campo RF induce tensioni anche in corpi elettricamente conduttivi immersi in esso e questi corpi a loro volta cortocircuitano le correnti che ne derivano, caricando il campo o innescando fenomeni di detuning (alterazione della frequenza di risonanza), ovvero di dissintonia, che maschererebbero il rilevamento del tag.

Peraltro questi fenomeni sono enfatizzati dalla frequenza relativamente elevata di funzionamento, che perรฒ permette di coprire varchi abbastanza grandi; scendendo di frequenza i fenomeni di detuning verrebbero potenzialmente ridotti, ma la portata diminuirebbe, almeno a paritร  di potenza irradiata dallโ€™antenna o bobina trasmittente. Tra i pregi del sistema, la semplicitร , il ridottissimo costo dei tag e la possibilitร  di riutilizzarli.

Antitaccheggio elettromagnetico

Funziona similmente al sistema RF, solo a una frequenza piรน bassa (intorno al kHz) e i tag sono lamine di materiale ferromagnetico che viene facilmente saturato dal campo elettromagnetico emesso dal trasmettitore; in pratica alle intensitร  di campo cui lavora lโ€™apparato trasmittente (che irradia il proprio campo eccitatore mediante la solita bobina) il materiale del tag raggiunge rapidamente la sua massima magnetizzazione ogni volta che il campo magnetico varia.

Ricordiamo che un qualsiasi materiale ferromagnetico sottoposto a un campo magnetico che cresce di intensitร , la magnetizzazione inizialmente รจ bassa, poi sale rapidamente in modo abbastanza lineare, quindi al raggiungimento del cosiddetto โ€œginocchio di saturazioneโ€ cresce di pochissimo anche per forti variazioni dellโ€™intensitร  del campo.

La variazione dellโ€™induzione elettromagnetica nel metallo interferisce con la frequenza di lavoro del sistema, consentendo di rilevare tramite la bobina ricevente se cโ€™รจ un tag o unโ€™etichetta nel campo dโ€™azione del sistema antitaccheggio, quindi di far scattare lโ€™allarme.

Lโ€™etichetta viene disattivata alla cassa mediante un potente magnete che la magnetizza fortemente, privandola della magnetizzazione residua, cosicchรฉ il campo elettromagnetico del portale antitaccheggio non รจ in grado di imporre alcuna variazione (perchรฉ non supera il campo coercitivo) e quindi non la rileva.

Il pregio di questo sistema รจ che lโ€™etichetta puรฒ essere smagnetizzata e quindi riutilizzata, oltre che essere economica; il difetto รจ che non รจ molto preciso, per non parlare del fatto che un sistema siffatto non consente di distinguere i tag con la facilitร , ad esempio, dellโ€™RFiD o dellโ€™AM o dellโ€™RF.

Bene, con questo abbiamo concluso e riteniamo di aver fatto chiarezza sui sistemi in campo.

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